Amico Carissimo
Firenze 3 Dbre 1813
Sentendo che il Sigr Barone vi scrive profitto del occasione p domandarvi le vostre nove gacchè – vedo che le vostre occupazioni vi anno fino ad ora impedito di scrivermi due versi.
Il busto fù subito gettato in gesso il formatore non pratico della nova maniera cioè di fare il pezzo staccato sopra le orecchie lo prese un poco troppo basso che faceva sottosquadro, e in coseguenza si è un poco guastato nei capelli ma p il resto e venuto benone ed à piaciuto infinitamente a tutti.
Mia moglie che stà bene vi fà tanti saluti e desidera sapere se arrivaste bene à Roma, dal Ricciani si seppero le nove sino alla metà della strada dove v’incontraste. Salutatemi tanto Camuccini e tutti li Amici ed Amiche ditemi come andiede della ballerina p viaggio[.] comandatemi amatemi è credetemi.
Sò che vi sarà ordinato da S.A.I. un basso rilievo rappresentante Virgilo che legge le sue Eneidi ad Augusto quando Ottavia si sviene ò suggerito à Montales acciò lo progettasse è sento che lo à approvato. sono
Affmo Amico
Pietro Benvenuti