Pisa el 3 Febrajo 1806.
Di già da tre corrieri scorsi hò voluto anunziare al nostro Caro Amico Thorvalsen l’arrivo del Suo bel e grazioso dissegno, il quale fù presentato da me al mio buon Marito in nome Suo. Quel amabile Amore è stato accolto con sommo piacere. Non poteva trovare albergo più sicuro, più tenero e più costante.
Abbiamo in quel dissegno riconosciutto el genio che stà sempre da canto al nostro caro Amico Thorvalsen, “quando mette la mano a l’opera” Dono del Cielo! Sparso sopra pochi individui del nostro globo.
El buon Matthai vi avrà fatto la descrizione di qual maniera hò potutto celebrare, il giorno felice del 14 Genajo. Tutto hà riuscitto come il mio cuore poteva desiderare. Il mio tenero Amico è stato contento della sorpresa che aveva preparata da diversi Mesi. El segreto è stato guardato, nessuna indiscrezione ne hà sminuito il piacere. Matthai m’hà secondato con Amicizia il Suo Tempio faceva un effetto grazioso. Musica, Poesia tutto era buona nel suo genere. Quante volte hò bramato di potere avere testimoni i nostri Amici di Roma!! Certo il pensiero che anche loro erano reuniti in cossi felice giorno. era per il cuor mio un piacere inesprimabile.
Mi sono servita d’un idioma nel quale sono poco pratica, spero dunque che leggerà con indulgenza queste poche righe.
Addio caro Amico ricordatevi qualche volta dei Vostri più Cari e sinceri Amici di Schubart.
Giacomina Elisa.