Emo e Rmo Principe
Nel incontrare l’ossequioso dispaccio dell’ Emza Vra Rma delli 7 corre:, Le rendo in primo luogo infiniti ringraziamenti per la singolare bontà che m’ha dimostrato col dirigermi parole tanto benigne e cortesi, le quali hanno più che mai eccitato quella venerazione, e riconoscenza, ch’io già nutrivo grandissima in verso la lodata Emza Vra Rma.
In merito poi all’invito che mi viene fatto di riassumere il corso della istruzione de’ giovani alunni nell’arte che professo, ho l’onore di soggiungere che ho già ripreso in parte le mie funzioni relativo alla Scuola del Nudo in Campidoglio. Il mio desiderio è quello dell’Emza Vra Rma; nulla più mi sta a cuore che l’istruzione della gioventù, e per dovere che me ne corre, e per amore che porto a questa inclita Metropoli, mi a gran vanto m’ascrive d’appellare mia patria seconda. Però malgrado il mio buon volere, non mi è dato di poter accudire con quella assiduità ch’io pur desidererei a ciò, e per la mia avanzata età, e dirò pur francamente per l’insalubrità ed indecenza del luogo destinato alla Scuola. Per lo che molto volentieri profitto della esibizione fattami dell’Emza Vra Rma, cioè d’istruire i giovani alunni nel mio Studio. Io dunque, ogni volta che mi recheranno i loro lavori, col massimo impegno mi occuperò del’correggerli dirigerli e consigliarli in tutto ciò che concerne stile e composizione, la qual parte d’insegnamento a me più specialmente è riserbata; dell’altra elementare si, ma da cui dipende il buono o cattivo esito degli Studenti, si occupa con molta lode il Sigr Profe Tenerani, il quale certamente nulla lascia a desiderare di se. Nutro pertanto certa fiducia, che così facendo, nulla avrà a risentire di pregiudizio il metodo d’insegnamento, e li giovani, se vorranno, saranno in grado di fare grandi p[r]ogressi.
Rinnuovo in fine i ben dovuti ringraziamenti all’Emza Vra Rma, ed inchinandomi riverente al bacio della sacra Porpora, con profonda venerazione mi protesto
Dell’Emza Vra Rma
Roma li Genno. 1842
Devotisso ed Obbo Servo