No. 1270 af 10319
Afsender Dato Modtager
Anna Maria Uhden [+]

Afsendersted

Rom

Afsenderinfo

Aftryk af laksegl i brevpapiret.

24.8.1813 [+]

Dateringsbegrundelse

Dateringen fremgår af brevet.

Bertel Thorvaldsen [+]

Modtagersted

Montenero

Modtagerinfo

Udskrift: All’Ornatisso Signore / Il Sigr. Cave. Alberto Thorvaldsen / In Casa di Sua Eccellenza il Barone / Schubart / Livorno Montenero

Resumé

Anna Maria Uhden skriver til Thorvaldsen, da hun endnu ikke har hørt nyt fra ham. Hun håber, at han vender tilbage til Rom efter Jacqueline Schubarts fødselsdag, og at han da vil bringe hende og datteren en gave. Datteren er vokset og har det godt, og Uhden håber, at det samme gælder Thorvaldsen. Hun medsender papirer fra Ferdinando Moris mor, som snart venter svar. Anna Maria fortæller, at hun er ved at blive gal af at sidde hjemme, og at hun kun kommer ud en sjælden gang med hr. Titta. Hun beklager sig over, at Angelo Cremaschi har forsømt at se til hende. Hun kan derudover berette, at Margherita Cremaschi har været alvorlig syg. Sluttelig sendes hilsner fra Valeriano Salvatierra, som har vundet førstepræmien ved S. Luca Akademiet, og andre venner og bekendte i Rom.

Se original [Translation]
A. C. Roma 24. Agosto 1813

Essendo io stata con grande anzietà ed aspettazione fino à tutt’oggi di ricevere altri vostri grati caratteri, e notizie dello stato di vostra salute, quale mè lo auguro prospero, e sempre più megliorata attesa la buon aria, compagnia, e divertimente, che costì godete e dall’ultima mia scrittavi, (appena giuntami, che fù la vostra) non avendo io, con sommo mio rincrenscimento, avute più vostre nuove; ciò mi fà stare rattristata, e mesta; che perciò aspetto con desiderio, che rispondiate subito à questa mia, per mia quiete, ed allorchè averete fissata la vostra partenza, che spero, che sarà, doppo fatta Festa Natalizia della Ambassciatrice allora fatemelo anticipatam[ent]e sapere, giacche vogliamo venirvi incontro. Già spero che à vostro ritorno, non mancherete, di portare un ricordo si à me, che alla vostra Figlia, quale posso dirvi, che gode perfetta salute, và sempre più crescendo in bontà, e bellezza, e non vede meco, l’ora ed il momento di poter rivedere, e baciare il suo caro Papà, ritornato impinguato, che qui sarà.
Quì accluse vi mando certe carte, che mi hà portate la Madre del Sigr Mori, quale mi hà pregato di mandarvele, colla massima sollecitudine, essendo di premura, ed attende da Voi una qualche pronta risposta.
Io, caro Sigr Alberto, prescindendo dà quelli giorni, che viene à prendermi il commune nostro Amico, Sigr. Titta, e che mi conduce qualche sera in Casa Cremaschi, del resto stò in casa à morirmi di pizzichi, ma ciò poco m’importa, giachè spero divertirmi, allorchè sarete voi qui tornato.
Sappiate, che Povera Margherita Cremaschi sono dà 25. giorni che stà in letto ammalata per un forte dolore, sopragiuntole nel petto, e sono state fatte alla med[esim]a delle emissioni di sangue e messi tre vissicanti, e Dio faccia, che possa presto suprarla, ed il Sigr. Cremaschi capisca bene, che è un vero corteggiano, giacchè dovete sapere, che doppo la vostra partenza, si è fatto vedere dà me due sole volte, e se non avissi il povero Sigr. Titta, che non manca di favorirmi, starsi fresca dà vero, che non uscirei mai, ma capisco bene il fare del Sigr. Angelo, che quando ci siete voi, allora per i suoi fini, viene quasi ogni giorno à trovarmi, e partito che siete stato voi, non glienè è importato più niente.
Gran mendaccio, che è questo.
Venendo a parlarvi del vostro Giovane Sigr. Valeriano, e che mi hà pregato di scrivervelo à suo nome; il med[esim]o si è fatto onore nel concorso, ed hà ottenuto il primo premio e per il piacere, e contentezza, che prova, non cape in se stesso, ed ancora Lui desidera l’ora ed il momento di rivedervi, e riabbracciarvi. Il med[esim]o adunque, il Formatore, il Sigr. Titta con la sua Famiglia, tutta la Casa Cremaschi, e tutt’altri vostri conoscenti, ed Amici, vi salutano caram[en]te come facendo io con La cara vostra Piccinina, in attenzione di vostra risposta passa affettuosamente a vidirmi
Vostra Aff.[ezionat]a Amica
Anna Maria Uhden
P.S. Non abbiate nessun timore dell’aria che quì è purgatissima nè vi sono ammalti

Generel kommentar

Anna Maria Uhden skrev for anden gang til Thorvaldsen under hans ophold på Montenero, da hun endnu ikke havde fået svar på sit første brev. Brevet vidner da også om elskerindens stigende utålmodighed efter at høre nyt. Thorvaldsen svarede hende 23.9.1813 muligvis ansporet af brev af 6.9.1813 fra deres fælles ven Angelo Cremaschi.
Som Müller, op. cit., p. 736, anfører, er dette brev antagelig ikke udfærdiget af Uhden selv, da det er skrevet med en anden, mere øvet hånd. Sammenholdt med sprogtonen og den korrekte stavning, giver det indtryk af en kyndig brevskriver. Müller, op. cit., p. 736, foreslår, at der kan være tale om Angelo Cremaschi. Müller anfører dog samtidig, at Cremaschis brev af 6.9.1813 er skrevet med en anden hånd. Derudover synes det lidet sandsynligt, at Uhden skulle have ladet Cremaschi skrive brevtekstens negative ytringer om hans egen person.

Arkivplacering
m3 1813, nr. 19
Thiele
Ikke omtalt hos Thiele.
Andre referencer

  • Louis Bobé: Thorvaldsen i Kærlighedens Aldre, København 1938. Oversættelse, der afviger fra den her anførte, delvis gengivet p. 72-74.
  • Sigurd Müller: ‘Thorvaldsens Elskede’, in: Gads danske Magasin, september 1909, p. 727-744. Oversættelse gengivet p. 739-741.
Emneord
Samtidige reproduktioner af Thorvaldsens værker · Svarbrev fra Thorvaldsen udbedes · Thorvaldsens assistenter · Thorvaldsens helbred · Thorvaldsens kvinder
Personer
Angelo Cremaschi · Ferdinando Mori · Elisa Paulsen · Valeriano Salvatierra · Jacqueline Schubart
Sidst opdateret 07.01.2013 Print