Carissimo Papa
Non posso piu trascialare di scrivervi benchè non posso darvi alcuna notizia piacevole e come spero continuerete a interessarvi per me quel che vi dico non puol essere di consolazione ne anche per voi; dopo aver aspetato 15 giorni una risposta da Lubiano, motivo per cui ho ritardato a scrivere abbiamo ricevuto la dispenza di ritorno con una lettera del Vescovo nella quale dice di non poter eseguire il Matrimonio in carta di procura senza una permissione del Governo Austriaco riguardando la dispenza del Papa soltanto per la diversità di Religione, e non per permissione di fare il Matrimonio in un altro Governo di più bisogna mandare un certificato che vi prego mandarmi il più presto possibile del curata di San Andrea delle Fratte essendo la mia parocchia che assicuri il mio stato libero e vi prego non dimenticarvene essendo di gran conseguenza come anche il Colonello deve procurarsi il suo e che già l’ha dal Re ecco che si credeva essere alla fine e siamo di nuovo per dir così al principio e vi assicuro che ciascun giorno mi è più difficile a sopportare ma quel che mi sostiene è nel vedere che ho presso di me una persona che mi ama di tutto cuore, e non procura che rendermi felice in tutte maniere e vi assicuro che la sua assenza e una cosa difficile per me a tolerare benchè sia per poco tempo con tutto ciò mi trovo perduta tutto affatto ma grazia a Dio che dal tempo che siete partito non è stato che una volta è fu a Venezia per procurarsi come vi ho detto la permissione che ancora non abbiamo alcuna risposta. Ho voluto informarvi prima di tutto su questo essendo il punto che spero v’interesserà di più come a me di participarvene, e poi come voi connoscete l’ho stato in cui mi avete lasciato non mi resta più molto a dire non vedo nissuno e nello stato che sono e il più ragionale di fare altrimenti bisogna ripetere delle cose nojose ad altri di ascoltare e di afflizione per me a raccontare. Con molto piacere ho inteso il vostro felice ritorno in Roma da una lettera che Mammà mi ha scritto come anche da Bravo che ha scritto al medico ove racontava la vostra consolazione nel esservi ritrovato in Roma e ve ne filicito di tutto cuore non desiderando altro che possiate esserlo per tutto il tempo della vostra vita. Vi rimetto queste poche righe che avrete la bontà consegnare alla Sigra Anna Maria e accompagnarle con qualche vostra parola d’intercessione affinchè possa ottenare il perdono e nel medesimo tempo assicurarla che le ho scritto da Genova una volta e che la lettera e smarrita e voi meglio
di tutti potete racontarle tutto e spero che non l’attribuirà a tutta negligenza perchè veramente non è il caso essendo sempre per me una persona di stima e di affezione, come anche vi prego di dire molte cose a Elena e Vittoria e domandare per me a tutti perdono. Tanti saluti a Mammà e procurare di consolarla con dirle che certamente in poco tempo avremo il piacere e la consolazione di rivedersi. Io sono incaricata dal mio carissimo Colonello di salutarvi tanto e poi tanto e pregarvi di non dimenticarlo la buona principessa anche Carlotta e il medico vi fanno salutare e felicitarvi del vostro soggiorno in Roma e separatamente dalla compagnia Mme de Horn presenta i suoi rispetti ed è dispiacente di non avervi veduto prima di partire. Vi prego fare i miei complimenti al Sigri Volff, Senff, Cesare, Bien-aimé e a tutti che domandono di me e voi mio Caro Papa vi prego conservarmi la vostra a me tanto cara amicizia e non dubitarvi del mio costante amore che nutro per voi e posso chiamarmi la
Vostra Affma. Figlia | ||
Vicenza 28 9.bre 1832 | Elisa Thorwaldsen |