Venezia li 14. Luglio 1817.
Chiarissimo Signore
Senza il contento della di Lei personal conoscenza, la conosco bene per fama, e sò con Europa tutta quale sia l’eminente di Lej merito nelle belle arti, e specialmente in quella della Scoltura.
Mi è grato adunque di entrare in corrispondenza con Lej, ora che il mio Amico e parente Sigre. Bulzo deputato jonico a Londra mi hà offerta la più favorevole occasione.
Per quanto mi scrisse egli da Milano, Lej Signore si è assunto l’obbligo di fare in Bronzo il Busto Collossale del Sigr: Generale Maitland, ed insieme un basso rilievo a quello relativo secondo il dissegno, e la forma comunicatale dal Sigre. Paolo Prossalendi di Corfù. Hò ricevuta quindi la Comissione d’intendermi con Lej sopra codesta opera, e di suplire a tutte le spese occorenti per essa. Starò per tanto attendendo le analoghe di Lej comunicazioni, e di sentire se il Calco, che le fù spedito da Ancona le sia arrivato senza discapito.
Il prelodato Sr: deputato m’incaricò inoltre di far eseguire in Venezia la gradinata, ed il Piedestalo di marmo sopra cuj deve colocarsi il detto Busto, al qual effetto mi lasciò uno sbozzo di dissegno che avea portato seco da Corfù.
Esaminato daj Nostri Architetti lo trovarono secondo Loro imperfetto, e nelle dimensioni sproporzionato alla grand’opera che deve sostenere.
Estesero quindi un’altro dissegno con il loro parere in iscritto, ed ambedue codesti dissegni credo bene di farli conoscere alla di Lej inteligenza per mezzo della presente, onde decida se l’uno, o l’altro di essi, ovvero se un terzo debba essere preferito ad ogni altro in codesta circostanza. Ricevuta che averò la di Lej risposta sarà dato principio al esecuzione di codesta opera secondaria, e frattanto accolga chiarissimo Signore le protteste della mia stima, e della sentita mia considerazione
Devmo Servre
Il Cave Naranzi