La prego avermi per iscusato se fin qui non ho adempito al mio dovere presso V.S.I. per la bontà, che ha avuta di ricevere al Campidoglio nel suo studio al nudo il mio figlio Alessandro Alunno nell’ Or[s]p[izi]o Apostolico, che gli presentò lo scorso Novembre il Sigr Adamo Tadolini, dal quale ho risaputo essere Ella divenuto di lui Maestro.
Vengo ora con questa mia a pregarlo volersi degnare di compatire il detto mio figlio nella piccolezza de suoi talenti, quali spero miglioreranno per la bontà ecessiva con cui ella si degna communicare la sua soblime abbilità ed il suo perspicace ingegno alle Giovani apprendisti, essendo per quanto a me costa un effetto benevolo del suo animo l’ammaestrare la Gioventù.
Fiduciato su questi ottimi sentimenti di V.S.I. ho ben motivo di sperare, che mio figlio farrà progressi sotto la direzione della di lei sapienza ed avvedutezza ben conosciuta da ogni dove. In vista di ciò raccommando detto mio figlio al di lei Cuore benevolo, sicuro che ne V.S. si degnerà di accoglerlo sotta la sua protezzione potrà il medesimo risentire un giorno li vantaggiosi effetti della di lei generosità persone onore a se stesso, a suoi Parenti, e alla Patria.
Essendo finalmente certo, che ella per istinto di natura sole giovane a suoi simili, io sin da ora vengo a ringrazziarlo di quel bene si degnerà fare al detto mio figlio in ordine alla intrapresa carriera della scoltura, che ha la sorte di esercitare sotto la direzzione di un tanto virtuoso Precettore.
Pregandola in fine ad avere la degnazione di darmi qualchè cenno sulla capacità del mio figlio nell’ esercizzio di cui trattesi, non che nella disposizione che possa il medesimo averei onde abbia tal notizzia a servire di quiete all’animo mio, passo all’onore si rassegnarmi con distintissima, ed ossequiosa stima
D.V. Illma
Spoleto 13 del 1832
Umo Demo Obbmo Sevre
Ignazio Francia.