Ilustrismo Sigre Cavaliere
Questo di 19 Marzo 1832
Mi perdonerete di tanto adire Che, un Vostro servo, si prende, di mandarvi queste due Righe, ateso la mia poChà salute, per Che mi ritrovo con Grandisimo dolore in Letto, senza potermi Curare, non avendo dove Voltarmi privo de Ogni bene di Fortuna, senza avere Genitori Che mi soCorino nel miei bisogni, atteso Che sono rimasti privi di tutto Come voi benesapete, dunque mi sono Voltato al Vostra Amabile Persona, Ateso Che siete statto il mio benefatore e di tutta la mia Casa, per il tempo passatto, dunque spero Che losarete anChe adesso, mi raComando di Vero Core ala Vostra signoria, Che rimetendomi insalute se mi potreste trovarmi di guadaniarmi un pezzo di Panne in qualunque Cossa sia per alimentarmi inquesti poChi, G[i]orni Che mi restera di vitta sino mi Covera a mori[r]mi di famé dunque di novo vi Chiedo Perdono del mio ardire inginoChiad[o]mi Con tutti il miei dovti rispetti per baCarvi le Vostre propie Mano
sono Vostro Umilisimo
Vostro servo
Luigi Moglia