Io sottoscritto fo’ testimonianza che il monumento per la defunta Signora Duchessa di Curlandia é in realtà esseguito qui in Roma dal Signor Odvardo della Launitz, Scultore, a me pienamente cognito e che il medesimo monumento é stato mandato fuori di Stato col Padrone Vincenzo Lami Toscano, per spedirlo in Livorno al Sigr. Krause, in No 10 Casse grandi, ai primi di Giugno anno corr[ente]., avendo io medesimo vedute tutti li pezzi che lo compongono, incassati, nel momento della loro partenza. Il monumento é composto di una figura riccamente panneggiata, sotto figura di Giunone, in marmo statuario, grandezza eroica, con altre tre figurini in bassorilievo; di un bassorelievo di sette figure, di arme, faci, corone, etc, riccamente intagliati, in iscrizioni, ed in un masso grande di architettura scorniciata e liscia, in molti pezzi, destinati a reggere il tutto, ed a componere il monumento in tutta la sua altezza di 25 Palmi Rom[ani], come risulta dai disegni e modelli in gesso formati su i marmi medesimi. In fede di che gia ho dato all’artifice altro certificato, per mandarlo in Curlandia, onde ottenere il terzo ed ultimo pagamento di 2000 Ruboli d’Argento. pel detto monumento. – E di piu dichiaro che il Signor Odvardo della Launitz ha contemporaneamente al sopra detto monumento mandato fuori di Stato, col detto Padr. Vincenzo Lami, due Busti del defunto Imperatore Alessandro I; uno commandatogli da S.E. il Sigr. Marchese Paolucci a Riga, é l’altro di grandezza colossale, fatto dal Sigr. Paris Orlovsky, per ordine di S.E. il Sigr. Conte Capo d’Istria, e destinato ad essere collocato nella Sala del Senato a Pietroburgo; di che fo’ fede, avendone piena cognizione. Roma li 29 Settembre 1827.
L’inclita acada di S. Luca riconosce l’autenticita della soprasegnata firma. Roma 1o. 8bre. 1827. Missirini [X] |