Paolina Bergonzi
Brescia
Paolo Tosio
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Dateringen fremgår af brevet.
Paolina sends news about the positive reception in their home in Brescia of the marble version of Thorvaldsen’s sculpture Ganymede with Jupiter’s Eagle, cf. A44.
CarmõI Consorte
Brescia 8. Dec:e 1815
Ieri vi Scrissi un’altra Lettera col mezzo di Luigi TamburiniII e vi mandai una cestella di Biscottini.
Oggi vi confermo le buone nuove della Martina, e mi consolo delle v[ost]re; la detta vi saluta, ed era ieri sera molto contenta della vra Lettera. Ve ne mando una di RattoniIII, il quale vi dirà la martina che vi è tutta la probabilità che si mariti, ma l’affare è ancora segreto, e lontano.
ArìciIV vi saluta, è brillante, e questa mattina ha fatto acquisto di una Cappellina nuova, e di una RipetizioneV d’oro.
L’altra mattina venne a favorirmi il S.r VantiniVI, e mostrò il desiderio di vedere il GanimedeVII ; lo mandai con Giuseppe BasilettiVIII nell’altra Camera, restò contentissimo, e fece mille esagerazioni d’entusiasmo
Questa mattina l’ha veduto il Giudice Lucchi, ed Egli pure n’ è restato contentissimo, ed ha finìto col dire che tutto prova il buon gustoIX delconte BortoloX = = Egli vi riverisce molto.
Vedrete dalle Galette [?] come vanno i famosi ProcessiXI di Francia.
Vi prego de’ miei doveri con V.a MadreXII, e di fare qualche regalino al piccolo Giovannino. Riveritemi i Sg:ri TiraboschiXIII, e ditegli che pel Corriere mando le mie risposte alle loro Lettere.
Addio, ricordatevi di me amatemi, e credetemi.
L’Affma Vra Consorte.
Ganymedes med Jupiters ørn, 1817, inv.nr. A44 |
Last updated 26.03.2021
L’abbreviazione indica “carissimo”. Per le altre principali abbreviazioni utilizzate nell’epistolario in lingua italiana, si rimanda a Italian Abbreviations.
Purtroppo non è stato possibile identificare nessun Luigi Tamburini in rapporti con i coniugi Tosio. Lo stesso vale per altri personaggi qui citati, come il giudice Lucchi, forse da identificare con il Michelino Lucchi citato nella lettera di Paolina del 10.12.1815.
Nell’Elenco delle famiglie lombarde confermate nell’antica nobiltà o create nobili da S.M.I.R.A, dal 1 gennaio 1815 al 30 settembre 1828, troviamo citato anche un tale Luigi Rattoni, di Asola. Allo stato delle ricerche non si sa altro sulla sua biografia, ma è verosimile si tratti del Rattoni qui citato vista la provenienza.
Cesare Arici (1782–1836) fu un poeta italiano, bresciano e amico di Paolo Tosio, citato anche in altre lettere, cfr. 26.11.1815. Fu membro del salotto culturale ospitato dai coniugi Tosio presso la loro dimora bresciana, cfr. Maurizio Mondini e Carlo Zani: Paolo Tosio: un collezionista bresciano dell’Ottocento, Brescia 1981, p. 11.
Ovvero un orologio d’oro.
L’architetto italiano Rodolfo Vantini fu uno degli architetti bresciani più importanti del suo secolo. Responsabile dei principali cantieri neoclassici in città, era molto vicino a Tosio e ad altri eruditi e artisti, come dimostra la lettera inviatagli dallo scultore italiano Democrito Gandolfi il 30.12.1827, in cui si citano Paolo Tosio e la replica del puttino, ovvero il Cupido con la lira, cfr. A786, di Thorvaldsen a cui Gandolfi stava lavorando proprio per il conte Tosio.
Marmorversionen af Thorvaldsens skulptur Ganymedes med Jupiters ørn, jf. A44, blev udført i Thorvaldsens romerske værksted og stod færdig senest 16.3.1815, jf. brev af samme dato; den ankom til Brescia i oktober samme år, jf. 17.10.1815.
Il pittore italiano Giuseppe Basiletti (17??-18??) fu fratello del più noto pittore Luigi Basiletti.
Tale affermazione lascia pensare che il conte Bortolo, citato poco dopo, avesse già avuto occasione di vedere la scultura.
Si può identificare con il conte italiano Bartolomeo Fenaroli (1796-1869), detto anche Bortolo. Cfr. anche Giacomo Lechi, Adriana Conconi Fedrigolli, Piero Lechi: La grande collezione. Le Gallerie Avogadro, Fenaroli-Avogadro, Maffei-Erizzo: storia e catalogo, Brescia 2010, p. 15.
Si riferisce probabilmente al processo e alla successiva condanna a morte avvenuti il giorno precedente, 7 dicembre 1815, dell’(ex) maresciallo dell’impero Michel Ney (1769-1815), fedelissimo di Napoleon 1..
La madre di Tosio fu Matilde Lucrezia Avogadro, nobildonna bresciana discendente da un’antica famiglia. Lei e Ottaviano Francesco Giuseppe Baldassarre Tosio, padre di Paolo, si erano sposati attorno al 1769.
I Tiraboschi sono un’antica famiglia nobile originaria di Bergamo e trapiantatasi ad Asola (paese natale di Paolo Tosio), come si legge nelle Notizie biografiche dei ragguardevoli Asolani pp. 176-198, pubblicate nel 1863.