Al Sempre Grande, ed Esimio Scultore Sig.r Torvalsen
Sonetto
Se pianger l’Arti belle allor che uscio
Lo Spirto di Canova alto, e immortale,
Pur rasciugato di quel pianto il rio
Gioiron poscia, e ricomposer l’Ale.
Ben presto in volto a lor lampeggiò il brio
E disser tutte ad una voce eguale:
Liete siam pur, che se l’Eroe partio,
Altro ne resta a noi, che a lui prevale.
Sì disser quelle; e rintracciato il Crine
Le penne equilibrar per l’Aere aperto
In forme più leggiadre, e pellegrine:
E di Torvalsen decantando il merto
Dell’Italia, e del mondo in sul confine,
Il capo gli fregiar d’inclito Serto
Luigi Ciampoli In segno di sincera Stima, ed affetto L. L. |