Amico Carmo
Milano 19. Marzo 1821.
Con l’occasione, che parte per Roma il Segretario di Governo presso mio fratello Consigliere p una missione di Governo straordinaria, approffitto p mand[a]rvi il gesso rappresentante l’effigie del nostro fù Cavre. Appiani, quale secondo la intelligenza, che abbiamo fatte costì con voi, quando siete stato a Milano, deve servirvi per scolpirlo in basso-rilievo, che vi degnaste d’obbligarvi ad eseguire. Voglio lusingarmi, che per quanto dipenderà da voi porata mano presto all’esecuzione, essendo noi anziosissimi di vedere eseguita quest’Opera da un si valente scultore.
Già da molti giorni la commissione vi scrisse una lettera invitatoria pp l’esecuzione del detto Monumento, e vi abbiamo fatta tratta di mille scudi Romani in anticipazione di quelle prime spese, che v’occorevano pp dar principio all’Opera, attendiamo con impazienza un vro riscontro, quale come vi scrissimo lo daste. al Sigr. Alborghetti di Roma; onde ave[n]do con maggior solecitudine, e sicurezza, voglio lusingarmi che a quest’ora l’avrete fatto, eritirata la som[m]a delli 1000. scudi.
Il Segrio Caldarissi Presentatore di questa mia si tratterà pochi giorni a Roma, se pp mezzo suo mi onorate d’un vro pregiato riscontro l’aggradirò moltissimo.
Il nro Conte Sommariva passa l’inverno sul Lago di Como alla sua Villa, che voi conoscete, noi ci scriviamo sovente, frà alcuni giorni conto d’andarlo a visitare.
Datemi qualche volta vre nuove, che mi sarano graditissime, e dove mi credete potervi servire in qualche cosa, disponete liberamente, che mi troverete qual mi pregio d’essere
Osseqmo affmo Amico Sincero
Benedetto Tordorò