Pregiatmo Sigr. Cavre.
Milano 19 Mag. 1819.
Ieri dal Sr. Cte. Alborghetti mi fù comunicato, che suo fratello di Roma le scrisse, che V.S. accettava di fare il Monumento per nro Concittadino Appiani, come già aveva promesso l’anno scorso al nostro comune amico Conte Sommariva, che poi in seguito confermò la promessa al Sr. Michele Keck, per il quale lo feci di nuovo interpellare, e n’ebbi in riscontro, che ogni qual volta avesse scritto il detto Sr. Conte non si sarebe ricusato. Dalle lettere, che le scrissimo io li miei Colleghi e il Cte Sommariva avrà rilevato, che doveva riscontro io stesso al più presto, essendomi della [più] [g]ran premura d’avere direttamente da lei questo riscontro comprovante la sua adesione ad eseguire questo Monumento, per dar corso alla Commissione per collocarlo, quale li deve cercare al Governo.
Tutto Milano è smanioso d’avere una sua Opera, e il Governo stesso lo desidera per eternare la memoria di un tanto distinto artista e per illustrare la nra Città con il Scalpello di un tanto celeberrimo Scultore: onde assecondi li nostri voti, e non dia ascolto a chi si sia che per invidia si voglia oppore alla sua, e nostra volontà.
Dai foglii pubblici ci venne supposto, che lei possa intraprendere un viaggio, se non lo distraessimo [la] fuori di strada venendo a Milano, un a sua visita sarebe a noi aggraditissima, e questa le potrebe essere utile per osservare il locale, che verrà destinato per collocare il Monumento.
Attendo con impazienza un suo pronto riscontro per li motivi sopra accennati, quale per maggior sicurezza potrà consegnare al Sr. Alborghetti di Roma, che lo trasmetterà al suo fratlo Console Pontificio costì. Se ha occasione di vedere il Sr. Michele Keck la prego a salutarmelo, e dirle, che attendo riscontro a due mie, mi saluti ancora l’amico Woogd, e lei mi credo, qual pieno di stima mi pregio d’essere
Umilmo ed Osseqmo Servo
Benedetto Tordorò