Arno.
Un vecchio con barba, e con capelli lunghi che giacendo sia posato con un gomito sopra un urna, dalla quale esca acqua; averà questa figura cinto il capo da una ghirlanda di faggio, e accanto vi sarà un Lione a giacere il quale tenga con le zampe un giglio rosso, che l’uno e l’altro dinotano l’antica arme di Fiorenza.
Dicessi che altra volta i Fiorentini si elessero p[er] loro insegna fra tutti i fiori il giglio bianco in campo rosso: ma poi p[er] alcuna discordia nata fra loro come racconta Cristoforo Landrini, elessero il giglio rosso in campo bianco.
Scelsero pure fra gli animali il Lione, siccome Re degli animali.
Gli si dà la corona di faggio p[er] dinotare che l’Arno esce dal lato destro del Appennino da un luogo chiamato Falterona, ov’è gran copia di Faggi.
Si può dare a questo fiume la cornucopia attesa: che dove egli passa sono i luoghi i più fertili, e floridi della Toscana.
Ecco le notizie che ha potuto raccorre raccorre, Egregio Sig Tordvalsen, il di Lei ammiratore
Vani[?]