Pregmo. Sigr. Comendatore
Appena uscito Ella dalla mia Casa il giorno che mi fece l’Amicizia di favorire da me Sigr Comendatore, mi venne il pensiero che poteva pregarla, a titolo di quell’Amicizia che ho tanto sperimentata, di vedere se a Copenaghen l’Accademia abbisognasse di Gessi importanti, essendo quelli che ho nel mio studio i primi Getti dei nostri Capi d’opera, come ancora i Cartoni tratti da me presso Raffaelle, Michel Angelo, e Domenichino, dei quali mi disfarei con piacere sapendoli collocati in un’Accademia cosi interressante, temendo io che dopo di me oblighino il mio figlio a rendere lo studio, nel qual caso queste mie fatiche rischierebbero di essere distrutte senza frutto alcuno; Le domando ciò col patto che la cosa non le sia disagradavole, ma solo nella Combinazione che trovandosi nel luogo conoscesse che questi oggetti fossero di qualche utlità per l’Accada.
Nel augurarle tutta la felicità pel Suo Viaggio, e colla Speranza di presto riverderle passo a segnarmi
Di Lei 30. Luglio 1838. |
Ammiratore ed Aco Vincenzo Camuccini |