Sigr. Commendatore pregmo
Non hò parola per iscusare il mio silenzio presso di Lei, Sigr. Commendatore pregmo, se non che le occupazione del nuovo soggiorno e del lavoro, che spero saranno da lei valutate.
Io debbo riguardare la di Lei persona come uno dei principali strumenti al mio avanzamento, cosa che mi commove nel più! alto grado l’animo; imperocchè, essendo in Lei comulati tutti quei pregj e virtù che lo rendono l’oracolo dell’arte, e l’ammirazione d’europa, i benefizj che ella comparte hanno un continuo germoglio, e non sostengono meno che onorino chi ne è l’oggetto; e siccome mai per me verrà meno favore di tal natura, cosa in me non! indeboliranno per qualunque ventura e la gratitudine ed il piacevole orgoglio, se non di aver meritato un tanto incoraggiamento, almeno di averlo conseguito per la di Lei bontà.
Hò inteso da molte vie la di lei buona salute, di che mi rallegro molto; non cosi dal sapere che ella è per togliersi alla nostra Italia dal che ognuno sento dolersi.
Onde in ogni suo desiderio, ella possa far conto della mia servitù senza riguardi.
Pieno della più alta stima e profondo rispetto hò l’onore di dichiar[ar]mi
Di Lei Sigr. Commendate pregmo Firenze li 25 Giugno 1838 |
Obbmo Dmo Servit. Beniamino De Francesco |