Gentilmo. Sigr. Comendatore
Questo è il Sigr. De Bianchi, che gli presenterà una mia medaglia esprimente il voto della Città di Torino alla Vergine della Consolata in occasione del Cholera: di più quattro medaglie di uomini illust[r]i piemontesi, che per assocciazione le incido, e siccome penzo che la gentilezza Vostra sii uno de’ miei abbonati, perciò gliele mando. Il Sigr. Debianchi è da me incaricato da ritirare li denari, ed anche per le dodeci medaglie di Giorgo Byron, che le ho mandato col mezzo del Cavre Paluzzi, ora due anni – Farà la somma totale di scudi romani 16. sedeci – Se il Sigr. Alberto Thorvaldsent volesse giovare all’incisore Galeazzi, e che può tutto, sarei certo, che io scrivente non sarei in situazione cosi negletta.
Basta: ciò sia per una promemoria – le ultime notizie, che ho avuto di Lei S. Cavre furono quelli del pittore Cusa, che mi recò li pregiati Suoi saluti: desiderarvi di rivederla ancora tutto chè si cangi il mio destino.
Riceva li cordialissimi miei rispetti, e si sovvenga, che sono
Torino li 18 Aprile 1838 | L’Umile Servo, ed Amico Suo Gaspare Galeazzi |