Pregiatissimo Signor Commendatore
Per commissione del mio antico ed ottimo amico Sig Cav. Ricci, ho pubblicato con i miei tipi alcuni frammenti di Saffo da lui recati in versi italiani, e a lei dedicati. Non fui in tempo a presentarglieli, Pregiatissimo Sig Commendatore, allorchè ella abbelliva questo nostro paese con la sua presenza Ora che sento essersi. Ella restituita all’eterna città nutrice delle arti belle, mi faccio un dovere d’inviarle 20. copie del detto mio opuscolo, augurandomi ch’Ella ne gradisca la tipografia, come immagino, sarà per gradirne la poesia.
Le dette 20. copie le riceverà col mezzo di codesto mio corrispondente Sig. Bonifazi, allorchè gli giungerà una mia spedizione di libri che gli ho indirizzata. S’ella gradisce averne un maggior numero di copie, non ha che onorarmi d’un suo comando per essere immediatamente servita.
Le accludo una lettera dello stesso Sig Cav. Ricci che le avrei qui presentata se fosse giunta in tempo.
La fortunata occasione della stampa di quest’opuscolo mi porge quella di offrirle la mia umile servitù, e di presentarle gli omaggi di quell’alta stima, e venerazione che le sue eminenti virtù, e il suo sublime Ingegno fanno comandare
Sono
Suo divotissimo Servo e ammiratore
Glauco Masi
Livorno 4. 8bre 1832.