Pregiatissimo Signore
Col rossore sul volto e la tristezza nell’ anima, m’obbliga il mio infortunio a fare per necessità, cio che tanti non fanno, che per consuetudine e cattiva condotta. Conosco di non avere nessun titolo alla di Lei Beneficenza ma la mia desolazione è tale da non poterla Vostra Signoria immagginare.
È circa un anno, che ho perduto Scudi venti il mese laqual cosa m’ha costretto a contrarre non pochi debiti. Sono circa cinque mesi che Monsigr Tesoriere ordinò, che io dovessi incidere il Catafalco di Pio VIII. Questa era l’unica mia risorsa la sola mia Speranza. Il Sigr Marchese s’era piegato a farlo eseguire; Ma l’Inflessibbile Segretario s’è opposto a tutto suo potere; onde tutto è perduto per ora. È piu d’un mese, che il Flagello del male affligge la mia sventurata famiglia.
Nella mia desolazione confuso ed avvilito, non potendomi trascinare al di lei cospetto; ardisco inviarle questo mio scritto per domandarle qualche piccolo soccorso: Nei tempi andati dovetti alcune volte intercederlo per qualche povero Artista. Ora la mia sventura mi costringe a perorare per me stesso, della quale temmerità le domando mille perdoni. Ossequiandole intanto la mia rispettosa obbedienza sono di V.S. Illmo Sigr Commendatore
22 Agosto 1831. | Umilissimo Devotissimo Servo Giovanni Balzar. |