Napoli li 23 Gennaijo 1831.
Stimatmo Sigr. Cavre.
Mi permetta di raccomandarle un Allievo Napoletano, che viene di meritare uno dei primi premij nella scoltura, e che dicono pieno di talento pr. la sua giovanile età. I suoi amici e prottetori m’hanno pregato di qualche Letta. pr. lui, affinchè egli non si trovi in Roma isolato e senza appoggio. Bramando fare loro cosagrata e conoscendo le vre obbligantissime disposizioni, non ho esitato a nomarvi il giovane Enrico Alvino, persuaso che il vedere le vre bellissime e celebre opere, e l’avvicinare un cosi rinomato Artista, sarà pr. lui il maggior sprone, pr. applicarsi, e perfezzionarsi. Mi sono altresi prestato tanto più volontieri alle direttemi istanze, che questa circostanza mi offre l’occasione di ricordarmi alla vra amichevole memoria, e d’assicurarvi con quanto piacere mi ricordo del tempo sù cui ero frequente ammiratore e della opere e dell’ottimo e stimabile Autore loro.
L’unico marmo che abbia conservato della mia nonpicola Collezzione, è il vro Basso rilievo, ed in questo momto. mi occupo à situarlo in uno del miei saloni come lo merita. È un pezzo a cui sono attacatissimo.
Gradisca Cavre. gentilissimo i sensi indelebili della mia più sincera e distinta stima
Lebzeltern.