Sigr Comendator Torvaldsen
Ella ha pienamente gustata, Ella è vivamente penetrata dalla infinita bellezza dei venti disegni di Fra Bartolomeo. Per carità, per quel vivo desiderio che Ella nutre per l’incremento delle Arti in Roma dia una mano, onde Roma non perda questo tesoro: perdita incalcolabile, perdita funestissima. Ma il proprietario è in estrema necessità di venderli, e purtroppo è pronto il compratore, come già le dissi, ed è il Sig Vernon inglese. Se Ella si unisce a me, il riparo a tanto male è pure in pronto. Senta dunque quanto io le dico: Il Governo o presto, o tardi è impossibile, che non compri questi disegni, essendo essi di un reale ed evidente grandissimo vantaggio alla pubblica istruzione, e tanto più nella privazione totale, in cui si trova la scuola romana di esemplari siffatti. Dunque io direi, che noi due pigliassimo in deposito i detti disegni, e sborsassimo la somma di cui ora abbisogna il possessore, col patto, che la nostra somma ci venisse ridata alla vendita futura dei disegni. Io sborserei quattrocento Scudi, ed Ella altretanti. Per amor delle Arti, io la scongiuro, non dica di no. Se lo sborsare quattrocento scudi all’istante per me è cosa molto incomoda, per Lei non è nulla; e la sicurezza del rimborsarsi è certissima o presto o tardi, posto anche che il Governo non li compri. Dunque per carità mi dica di si. L’entusiasmo, con cui Ella mi parlava della bellezza di queste divine opere, mi assicura del suo consenso: io gia n’esulto per l’allegrezza …. Appena mi giunge in riscontro il suo si, io corro dal Proprietario, e tutto è assicurato.
Mi creda sempre
Di V.S.
Casa Venerdi 17 Aple 1829
Devotissimo Servitor vero
Tommaso Minardi