Roma 16 Luglio 1827
Stimatissimo Sigr. Cavaliere
Doppo aver mandato più e più volte alla di lei abitazione col conto delle mie spese fatte per una Cassa di Vino a lei diretta, Sensa che i miei Commessi abbiano avuto il bene di rinvenirla, Sono obligato di pregarla a voler avere la bontà di mancare da me (Palazzo Circi Via S. Venanzio No. 3) per ultimare questo piccolo affare che da due mesi mi tiene in Sospeso le mie Scritturazioni.
Per di lei norma, le Segno qui annessa la nota di dette Spese, ed’ attendo dalla di lei gentilezza Stimatissimo Sig.e Cavaliere che voglia in breve quietanzarle. In tanto con pienezza di Stima la riverisco
L. Jacquety.