Luigi Basiletti
Brescia
Paolo Tosio
Asola
All Ornatissimo Sig:e Sil Sige C:e Paolo Tosi Asola p[ress]o Sorbara
Dateringen fremgår af brevet.
Basiletti sends news to Tosio, who is staying at Asola. He has written to one Manini in Milan regarding a showcase for the sculpture Ganymede with Jupiter’s Eagle, cf. A44.
CarmoI Amico
Brescia 26 Nove 1815
La carissa vostra mi e venuta a ritrovare a TrenzanoII nel momento che ne era di partenza: ora colgo lincontro di uno che parte a momenti per AsolaIII per rispondervi, e adopero una buonissima penna e calamajo superbo, dello vostro studio.
Ho già scritto al Sig.e ManiniIV di Milano perchè mi spedisca una V: di cristalloV per coprire il GanimedeVI. Ho osservato le stampe e hò ordinato Le cornici. La Madonna della seggiolaVII e già stata consegnata da Michele al Sig.e Rattoni.
Finalmente hò terminate le vacanze. Durante il mio soggiorno di Trenzano ho fatto sei composizioni che ponno stare a fronte dei sei libriVIII della pastorizia di AriciIX: desidero sentire il vostro giudizio. Ora mi occuperò a fare il disegnoX del Ganimede voi intanto potete pensare a un bel eppigrammaXI.
Mi prevalgo della vostra bontà per pregarvi di un piacere. Sono entrato in impegno con una signorinaXII (anche di vostra conoscenza) di procurarle due fegatiXIII di Oche per spedirli a Milano. Avendo inteso da voi dirmi molte cose sull’ingrasso di questi curiosi, e stupidi volatili, ed avendo anche veduto e assaggiato le vostre finezze così il mio pensiero e subito volato a voi. Se dunque mi volete favorire potrete farmeli avere con vostro comodo in qualche giorno di mercoledì o sabbato per poterli subito spedire, o il giovedì o la domeni per la posta.
Vi prego dei miei doveri alla ContesnaXIV: desideravi di aggiungerle due righe, ma siccome il latore della presente parte a momenti così non ho tempo sufficiente per pensare bene a discolpare la mia solita inerzia di scrivere: vi prego ciò nonostante ad ajutarmi attestandole la mia viva memoria e sincera amicizia = Avrete inteso i gran preparativi per l’ingresso dell’ImperatoreXV. Spero che questa almeno potrà essere l’epoca per il vostro ritorno in cittàXVI = Avrete inteso che a VeneziaXVII e ruinato un ponteXVIII di legno costruito sopra un canale e che si sono annegate molte persone. L’imperatore alla vista di lagrime di una donzella pianse del suo pianto….
Vi[?] Abbraccio caro Paolino protestandovi i saluti di tutta la mia famiglia e mi dico
Vostro affo Obblio Ami[c]o
Luigi Basiletti
Bernardo Falconi: Luigi Basiletti 1780-1859: carteggio artistico; prefazione di Fernando Mazzocca, Brescia 2019, lettera 69.
Bernardo Falconi: ‘Ganimede con l’aquila di Giove. Cat. no. XV.5’, in: Stefano Grandesso e Fernando Mazzocca: Canova Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, Milano 2019, p. 385.
Ganymedes med Jupiters ørn, 1817, inv.nr. A44 |
Last updated 26.03.2021
Abbreviazione per: Carissimo. Per le altre principali abbreviazioni utilizzate nell’epistolario in lingua italiana, si rimanda a Italian Abbreviations.
Comune in provincia di Brescia.
Come indica l’indirizzo del destinatario, in quei giorni Tosio doveva trovarsi a Sorbara, frazione del Comune di Asola, in provincia di Mantova. Qui nel 1775 era nato Paolo Tosio, che si trasferì in seguito a Brescia, nel palazzo oggi sede dell’Ateneo di Brescia. Come dimostrano le lettere, egli tornò spesso nella dimora dove ancora vivevano genitori: edificio che donò al suo paese natale nel 1832.
Lo stato attuale delle ricerche ci impedisce di identificare il signor Manini di Milano, che presumibilmente doveva aveva una cristalleria in città.
Abbreviazione che sta probabilmente per “Vetrina”. Tuttora il gruppo scultoreo del Ganimede con l’aquila, cfr. A44, è conservato ed esposto al pubblico nella Pinacoteca Tosio Martinengo protetto da una vetrina di cristallo.
La scultura fu realizzata da Thorvaldsen nel suo atelier romano, come attesta il carteggio con Basiletti del 16.3.1815, e giunse a brescia nell’ottobre dello stesso anno, cfr. 17.10.1815.
L’opera originale della Madonna della Seggiola è un dipinto a olio su tavola dal diamentro di 71 cm, eseguito dal grande pittore e architetto italiano Raffaello Sanzio (1483–1520). L’opera è databile al 1511 circa ed è conservata nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.
L’opera ebbe una notevole fortuna iconografica anche grazie attraverso le sue riproduzioni e per mezzo della stampa. Thorvaldsen stesso possedeva due stampe con lo stesso soggetto nella propria collezione, cfr. E564 e E496. Per approfondire il rapporto fra Thorvaldsen e Raffaello si consiglia la lettura dell’articolo Thorvaldsen and Raphael. In merito al fascino esercitato dalla figura di Raffaello sugli artisti nel corso del XIX secolo, si rimanda a Fernando Mazzocca: ‘Mito e immagine di Raffaello nella prima metà del XIX secolo’, in: Rodeschini Galati e Maria Cristina: Raffaello e l’eco del mito, Bergamo 2018, pp. 87-105.
Il poema La pastorizia fu pubblicato in sei libri nel 1814.
Il poeta italiano Cesare Arici (1782–1836) fu anch’egli bresciano e amico di Paolo Tosio, tanto da dedicargli il suo colossale lavoro in volumi sulla pastorizia. Egli fu uno dei componenti del salotto culturale ospitato dai coniugi Tosio presso la loro dimora bresciana, cfr. Maurizio Mondini e Carlo Zani: Paolo Tosio: un collezionista bresciano dell’Ottocento, Brescia 1981, p. 11.
Successivamente, nella lettera indirizzata da Basiletti a Tosio il 10.12.1815, l’amico gli scrive di aver ultimato il disegno.
Cioè un breve componimento in versi.
Scopriamo solo nelle lettera successiva l’identità della signorina in questione: una certa Elena, cfr. 10.12.1815.
Noto anche come “Foie gras”, è oggi considerata una specialità della cucina francese, sebbene le modalità di produzione (come si legge nel testo) abbiamo scatenato diverse polemiche da parte dei movimenti animalisti. Alcune fonti mostrano come fosse una prelibatezza conosciuta sin dall’antichità.
La contessina è la moglie di Paolo Tosio, la contessa italiana Paolina Bergonzi.
Ovvero le preparazioni per il futuro ingresso – avvenuto poi a Milano il 31 dicembre 1815 – dell’imperatore d’Austria Francesco I (1768–1835) con consorte, l’Arciduchessa Maria Carolina d’Austria (1752-1814). Da lei ebbe vari figli, fra cui Maria Luisa d’Austria, che nel 1810 fu data in sposa all’imperatore e politico francese Napoleon 1. per stipulare la pace di Vienna tra la Francia e l’Austria.
L’imperatore d’Austria era a capo dunque del Regno Lombardo-Veneto, istituito al Congresso di Vienna il 7 aprile 1815 e dunque risultato della Restaurazione. Il regno comprendeva gli ex-ducati di Milano e di Mantova, la Terraferma veneziana e una parte della Legazione di Ferrara.
Intende a Brescia, la città di entrambi. Tosio si trovava a Sorbara di Asola, nel mantovano, presso la residenza di famiglia dove era nato.
Non è chiaro se l’episodio qui riportato si riferisca al 31 ottobre 1815, quando sappiamo che l’imperatore Francesco I fece il suo ingresso trionfale a Venezia.
I dati a nostra disposizione non sono sufficienti per poter individuare a quale ponte e a quale canale si riferisca, ma è da escludere che sia il Canal Grande, che fino al 1850 era attraversato solo dal Ponte di Rialto, in pietra. Probabilmente si trattava di uno dei tanti ponti in legno che si utilizzavano per collegare la città.