Al Sig.r Thorvaldsen celebratissimo
Scultore campato da un’improvviso
colpo di pistola
Sonetto
Non per far onta all’Artista sovrano
Morte scoccava la fatal saetta;
Preso n’avrian gli Eterni alta vendetta,
Che gli diero intelletto sovrumano.
Armò l’Olimpio stesso a lei sua mano,
Che gli parve restar troppo negletta
Del Danese la bella alma diletta
Rivestita quaggiù d’abito umano.
Però Minerva dolcemente strinse
Le paterne ginocchia, e lacrimando
Di Giove il segno a sua voglia converse.
Quindi il gentil suo fabbro ricoverse
Dell’egida mortale, e il venerando
Capo a lui di novelle fronde cinse.
L’umilmo servo
Orazio Carnavalini