Carissimo amico!
Questa mia tiene dietro ad un’altra indirizzatavi sono or poiché a giorni raccomandandovi caldamente monsig.[nor] Romano costà recatosi per le cerimonie d’uso a Vescovo di Comò: voi me lo saluterete caramente, e quanto di gentilezza userete al medesimo lo terrò a me fatto; basti dunque in proposito, ed abbiatemi per iscusato di questa seconda che interessa un illustre artista, e di cui pregovi adoperarvi con non minor zelo. Allorquando il Sig. Professore Caval. Torwalsen onorò la città di Milano ebbe modo di visitare la manifattura de’ bronzi colossali di Luigi Manfredini alla Fontana, e tanta fu la soddisfazione che n’ebbe, che procurò l’onore al Manfredini di visitarla per la seconda volta assistendo ad una fusione. Nel lungo discorso che il Manfredini tenne col Caval. manifestò gli il desiderio di poter eseguire qualche di lui opera, cui non solo non si mostrò indifferente, ma il lunsingò di qualche ordinazione colossale, che vorrebbe eseguire anche di un sol prezzo; anzi vennero quasi a tratt[at]iva del prezzo, di cui il Torwalsen restò soddisfatto. Voi che avete l’onore di avvicinarlo potreste richiamargli a memoria questi discorsi, e fare in modo che onorasse di qualche commissione il Manfredini; questo è ciò che mi sta a cuore, da ché una tale ordinazione aumenterebbe a dismisura la fama che già suona alto della abilità di lui; date dunque una tale spinta che ve ne sarò obbligatissimo, e sappiate dirmi qualche cosa. Le belle arti si danno mano l’una coll’altra, e gli artisti, che hanno caldo il cuore delle medesime, non possono mostrarsi indifferenti in simili circostanze. A voi mi riprometto tutto, e nella lusinga di sentire una risposta operativa [,] vi offro la mia servitù, e l’amicizia che leale vi professa
S. Aff. A. co
[xxx] Ambrogio