Signori –
Avendo già per due anni coperta la carica di Presidente in questo insigne Ciclo, conosco esser tempo, colleghi amatissimi, che io dia luogo al mio succesore.
Soffriste abbastanza, e me ne duole, alla testa de’ vostri affari, un compagno che nato ben lungi dal Tevere sotto altro sole si riconosce straniero alla vostra lingua, ai vostri modi ed alle vostre aziende, che sempre crescendo in quest’ Accademia, esiggono altresi maggior attenzione, intendimento, e destrezza.
Risoluto dunque di non voler più abusare di tanta vostra bontà, fin dal principio di quest’ anno ho passato nelle mani del chiarissimo Professore Sigr. Giulio Camporesi il Sigillo Accademico con tutto ciò che al Presidente si spetta.
Non mi resta che protestarvi riconoscenza eterna per le cortesi ed urbane maniere con le quali ognor mi trattaste, indelebili dalla memoria faranno si che nè saprò un momento staccarmi da questo insigne Instituto nè da tutti e singoli Voi colleghi amatissimi, che ne siete attualmente l’ornamento, e il sostegno.