P[re]g[iatissi]mo. mio Sig[no].r Cav[aliere]:
Perdonerà dell’ardire se umilmente presento all’ E[ccellen]za. V[ost]ra. questo Foglio. Sono un infelice giovane disimpiegato dopo la morte del Sig[no].r Antonio Canova avendogli agito in diversi suoi affari, ora affato trovomi privo di impeghi, e de’ mezzi onde sussistere.
Mio Sig[no].r Cavaliere supplico, ed imploro a calde Lagrime li E[ccellen]za. V[ost]ra. acciò degnarsi volesse apprestare per una sola volta un qualche sussidio secondo quello crederà l’E[ccellen]za. V[ost]ra. trovandomi in questo giorno [xxxx]; creda pure Sig[no].r Cav[aliere]: che sono sentimenti sortiti da puro cuore. Persuaso mi lusingo, e spero vorrà concedermi tal grazia, per cui non cesserò mai sempre in ogni giorno di inalzare preci al Cielo per la lunga Conservazione e Prosperità dell’E[ccellen]za. V[ost]ra.
Che dalla grazia ecc.