Carmõ Consorte
Bres.a 16. Marzo 1815.
Sono di mal umore per non vedervi mentre io credeva che a quest’ora poteste essere qui. Mi consolo che Voi, e V.a Madre stiate bene, vi prego di fare a Essa i miei rispetti. La Martina sta bene, e vi saluta. Il S.re Pizzetti giorni sono fece trasportare altrove la sua seta.
Basiletti vi saluta, e vi ringrazia della vra risposta; egli ha letto il prezioso vro Paragrafo rapporto al Ganimede.
Vedrete, o argomentarete dai fogli quali sieno le novità di Francia: si dice che in Italia verranno 100mille Uom[ini] Tedeschi.
Al sig.re Delmonte ditemi cosa debba rispondere; e se credete meritevoli d’essere trasportati i quadretti degli Eremiti, o se vi sembra meglio venderli come sono ricercati: se meritano qualche cosa non vorrei fare cattiva figura p 36 franchi.
Addio amatemi che io vi sono di cuore.
La Vra Affma Moglie
P.S. Momõlo da due giorni è ammalato, però, dopo una levata di sangue, il medico mi ha detto che non vi è niente di più del solito. Tutti vi salutano, e riveriscono ed anche il P. Chinelli me lo ha raccomandato questa mattina. Addio se non potete prima di domenica essere qui vi prego p. xxxala di scrivermi cosa debba rispondere a Delmonte.