No. 157 af 10318
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NN Efter 1800 [+]

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Bertel Thorvaldsen [+]

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Resumé

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Sonetto


Mesta Roma Sedéa, e defuso al Petto,
scendea l’Umor d’lumi, lo sguardo affisse,
Sovra il nudo Scalpel carco in difetto
Ruppe con voce dolorosa, e disse:

Il prisco Genio or’ si cangiò, inperfetto
Sudor dell’Arti, forse il Ciel’ Prefisse
Nò rispose Minerva, al Roman tetto
Altro Fidia si appressa, qual altro visse

Ecco il dì che alle Romuleé Sponde
nascer’ si vidde, Onor genio Arte Ingegno
di Gloria il Tèbro rischiarò sue Onde

Gridan’ l’ Suoi Castalie viva il Sostegno
del Suol’ Quirin’. Allor’ l’Eco Risponde
Torvaldesen’ sol di tanta Gloria e[`] Degno

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m33, nr. 88
Sidst opdateret 10.09.2018 Print