Carissi.mo il mio buon Amico, Padrone Stima.tissimo
Firenze Li 12. Marzo 1825
Appena quì di ritorno mi feci premura di dargli con piacere mie buone nuove, che grazie al Cielo vano continuando. Aspettavo con impazienza le sospirate di Lei Notizie, che mi lusingo non mi ritarderano ancora di molto.
Ella si ricorderà delle nostre intelligenze, che sarei ritornato per Pasqua a Roma, ove non avessi douuto andare a Milano a causa dell’ arrivo colà del nostro Imperatore. Ora dunque venendo assicurato, che và a verificarsi siffatta Venuta subbito doppo Pasqua; cosi mi trovo necessitato di portarmi colà, e riservarmi poi più tardo a venire a Roma.
Tale Circostanza mi rende ancora più importuno di Lei per supplicarla a favorirmi di mandarmi colà al più presto possibile tutti que’ Pezzi del nostro Trionfo, che potrano trovarsi disponibili. Ciò mi stà a cuore molto-molto.
Appena appena ora mi resta il tempo di abbracciarla assieme all’ ottimo nostro Signor Tenerani, Freund, Bienaimé etc. e dirmi con tutto il Cuore ed Anima
L’affezionatissimo obbligatissimo Amico, e Servitore
C Sommariva