Carrara li 5. settembre
1824.
Stimatissimo signor Cavaliere
Mi prendo la liberta di presentarle queste due righe soltanto per il timore che io ho credendo che lei si sia dimenticato di me addonta della mia lontananza, e perciò sono a pregarlo che se da fori i modeli come credo che siamo alla vigilia di ricordarsi di me mediante che non avrei tanto merito non avendolo troppo sodisfatto per il passato ma spero che per l’avenire facendo tutti i miei sforzi procurerò di rimerittare su lei quelo che per il passato ho perduto altro non gli raccomando, perche posdomani mi metto in viaggio e non vorei trovarmi escluso da lei al mio arrivo credendo gli altri studiare ed io no. Scusera la temerità cioè a dire l’ardire che io mi prendo perchè conosco quanto perderei perdendo lei perchè qualche volta non me ne sono proffitato quanto dovevo ma spero che perdonerà alla mia debolezza e con tutta stima sono suo servo devotissimo.
Francesco Bienaimé