Votti sinceri
Per la migliorata salute della Cara
Elisa
Nel Fausto di 10 Sette 1813.
Interlocutori
Lidia, e Coro di Pastorelle
Lidia
Venite à Pastorelle
ad intrecciar Corone
[x] più bella Cagione
ciò far non si [potro]
E questo il di che Elisa
scese dal ciel trà Noi
ah tutti i pregi suoi
chi mai cantar sapra.
Coro
No! non [x] è Cetra
di ciò capace
troppo, e fugace
L’umana Età
Lidia
Un cor benefico
un cor più bello
no che di quello
no! non si do
Lo sanno gli [Or]fani
lo san’ Le Vedove
I Vecchi, i poveri
ciascun Lo sa
Lidia
[P]uel cong[uin]gale
suo dolce a [s]fetto
che Serba in petto
si cantera.
Coro
Non! non i è Cetro
di ciò capace
troppo e fugace
L’umana Età
Lidia
Ebben! Preci compiute
per la di lei salute
non porgevemo ai Numi
e queste sole
avev potranno il Vanto
della nostra Armonia
del nostro Canto
Invocazion, a Esculapio
Deh tu grande Esculapio
che a favore d’Elisa
altra votta [O]cco gli esti i nostri Votti
se vostr[x] favore non venne in vano
di santitate in questo bell’ asilo
L’Amata Elisa
deh voi numi Clementi in ogni Etati
alla cura di lei sempre vegliati
Viva pur cent’anni, e cento
La vaga l’amata Elisa
il suo Cor pietoso umano
sia tranquillo, e sia contento
Coro
Viva pur cent’anni, e cento
La vaga L’amata Elisa
il suo cor pietoso umano
sia tranquillo sia contento
Lidia
Della nostra Fede in Pegnio
prendi intanto questo Legno
Lidia
Del nostro cuore
sici La Regina
d’ogni Pastore
formi L’Amor
nei sacri Boschi
tengon La sede
Virtu’ gintigia
Costanga, e Fede
Coro
E tu di quelli
tu [siei] L’Onor