Mio Signore e Maestro veneratissimo
Ricevere non ha molto una gratissima sua lettera ripiena di gentilissime espressioni, e di questa quanto sò e posso la ringrazio. Vorrei ora dirle alcun che risguardante una nostra scultura che io fatto formare in gesso, a della quale vorrei mandarne copia alla insigne Accademia di S. Luca, ed altra copia a V.S., quando quando fossi sicuro che Ella potesse gradirla. Si tratta di un opera del nostro insigne Scultore Matteo Civitali del 1482.; rappresenta Pietro da Noceto Segretario di Papa Niccolò quinto, figura giacente, situata sopra un urna, e adornata con bella architettura. Il monumento del Noceto è posto nella nostra Cattedrale ed Ella deve averle veduto quando onorò la nostra città della sua presenza; ma la figura di cui parlo è si in alto collocata che non si vede un tempo del suo bello. La carità verso un tanto illustre concittadino misemi in desio di far conoscere al mondo questa fra le sue opere che io tengo per la migliore, e perciò ne feci a mia spese eseguire la forma. Per meglio ottenere lo scopo che mi son prefisso unirò al gesso una mia illustrazione, con la quale farò conoscere i gravi abbagli presi del Vasari sul conto di questo nostro esimio scultore, che superò quelli che lo precedettero, e non fa secondo a quelle che lo seguivano.
Ella dunque si degnerà dirmi se nella occasione che io spedirò un getto di quella statua alla suda: insigne Accademia potrò unirvene uno per la S.V., la qual cosa tornerà a mio sommo onore, e ad onore della mia patria. In ogni modo io gradirò di sentire sulla medesima figura il suo inappellabile giudizio, giudizio che vale per quello di molti artisti ricevuti, e che essendo, come io spero, favorevole al nostro Civitali, lo farà salire in maggior riconoscenza.
In attensione dei suoi veneratissimi carattere posso col più profondo rispetto a segnarmi
Della S.V. Illma
Lucca 27. Marzo 1835.
Umo Devmo Servo
Michele Ridolfi Dipintore