Chiarissimo e Pregiatissimo Signore.
È cosi lusinghiera ed onorevole la commissione da Lei ricevuta d’un mio dipinto, che potrei altamente andarne superbo se non conoscessi la tenuità de’ miei talenti. Ed infatti il vedersi cosi onorato dal primo degli Scultori vivente, che coll’esempio insegna ai Grandi doviziosi a proteggere le Arti belle e gli Artisti, è la più dolce soddisfazione che provar possa il cuore di chi si vede tanto onorevolemente distinto. Mentre la ringrazio con tutto l’animo di si segnalato favore, le invio il mio S. Giovanni, opera da me inventata e condotta con tutta la possibile diligenza onde meno indegna riuscisse di un sommo Artista suo pari. Mi direi ben fortunato se il mio dipinto potesse incontrar grazia presso di Lei, imperocchè l’approvazione di un Uomo si celebre coronerebbe la mia fatica. A ciò tendono tutti i miei fervidi desiderj, ed ogni fiducia ripongo nella sua bontà e cortesia. In ogni modo la sua somma celebrità e il suo raro valore supplirà al molto che menea alla povera Opera mia, che a Lei raccomando siccome raccomanderebbe un padre la prediletta sua figlia.
Gradisca l’offerta che faccio del mia dipinto al Merito sublime che l’adorna: Onori l’ossequioso Autore di sua protezione, e de’ suoi venerati caratteri: e mi creda sempre quale con sentimenti di alta stima mi pregio segnarmi
Di Lei Illmo. Sigr. Cav. Commendatore
Perugia li 6. Luglio 1831.
Ummo. Devmo. Obmo. Servitore
Giov. Sanguinetti