Consolato Generale di S.M. il Re di Sardegna negli Stati della S. Sede No 4639 – Oggetto |
Roma 10 Marzo 1829 Il Console Generale di S.M. Sarda si trova nell’occorrenza di officio di procedere alla liquidazione della eredità del fù Felice Festa già Scultore pensionato della prefata M.S. –.– Nella disposizione testamentaria fatta dal suddetto defonto in data del di 26 di Aprile dell’anno 1825, leggesi riguardo alla Sigra. Adelaide una delle tre figlie del medesimo il seguente articolo, cioè “A simil titolo di prelegato lascio all’altra mia figlia Adelaide i ferri ed attrezzi dello studio di scultore, e la somma di z 150 Romani per una sol volta per l’assistenza, custodia, cura ed ajuto che la medesima per più di dieci anni mi ha sempre prestata, ed ajutato al lavoro nello studio di scultore, e perche li denari da lei guadagnati li ha sempre passati a me testatore –.–” Ciò posto, e siccome nello studio del defonto esistono varie scolture in gesso, cioè teste, torzi, statue, bassi rilievi, braccie, busti, oltre i ferri ed attrezzi di quella professione, – occorre al sottoscritto di conoscere se per l’espressione posta nel testamento di ferri ed attrezzi dello studio di scultore s’intendano in linguaggio della professione intesi e compresi anche i suddetti gessi, oppure vadano questi ultimi esclusi dal legato. Onde averne pertanto una positiva risoluzione, si rivolge il sottoscritto a VS. Illma, perche voglia compiacersi d’interpellanze codesta Eccma Accademia, e communicargliene il parere e voto:=nell’atto che ha l’onore di protestarsi con predistinta stima e considerazione –. Di VS. Illma Dmo ed Obbmo. Servre. |
Il Console Gne.
G.B. Rasi.