Egregio Artista
Milano ai 1. 7embre. 26.
Il basso rilievo che affermò in Milano la digia decantata abilità di V.S. mi ha ricordato della misura de’ suoi piedi, che da tanto tempo era apesa al mio Gabinetto. Laonde coll’occasione de’ Sigri Conte Troile, e Mario Liberti, volli mandarle un po. Stivati fatti a scarpe e calze, così detti Ronchettini Questi furon già calzati da quasi tutti gli Artisti più Celebri; solo mancavami V.S. che oltre essere uno de’ primi, ero in dovere di mandarglieli per averle data la mia parola alla presenza del Sigr. Tordorò, nel mentre che le consegnai un po. Scarpe Spero che i miei Ronchettini faranno scusa alla mia tardanza, e nella dolce lusinga che vorrà annovararmi nel numero de’ suoi amici: mi protesto
| P.S. Il Scultore Marcheri mio distinto amico, grande amiratore del merito di V.S. se offre i più ri- spettosi saluti. |
dell’ Egregio Profe. Obbligatmo servo Anselmo Ronchetti |