Morez, 31 Luglio 1826.
Pregiatissimo Signor Cavaliere,
Informato che il suo magnifico lavoro di bassi rilievi rappresentanti il Trionfo di Alessandro è ultimato, prima di dare le disposizioni necessarie per farlo collocare al posto destinatogli, bramarei ch’Ella si compiacesse di favorirmi qualche rischiarimento in proposito: Dodici mille Scudi Romani sono stati, in diversi tempi, consegnati nelle di Lei mani dal Banco Torlonia, e però dalle annotazioni del defunto mio Genitore emerge che nel mese di Dicembre, 1817, erasi stabilito che l’opera dovevasi finire entro tre anni pel prezzo di Scudi Romani otto mille, otto mille altri trovandosi già compensati; La prego dunque di volermi dire se, come il credo, questo eccesso di pagamento abbia avuto per oggetto qualche altro lavoro; massimamente che dei regali fatti a mano non permettono di credere che tale grandiosa maggiore somma possa essere il correspettivo delle aggiunte che sarebbonsi fatte al lavoro in origine convenuto; e mi farà grazia di volere dirigermi direttamente, rue basse N. 4 à Paris, il suo bramato riscontro.
Non ho potuto quest’anno recarmi in Roma, siccome lo aveva progettato, onde fare la conoscenza di una persona si giustamente celebre com Ella è, ma spero che l’anno venturo tale mio desiderio non anderà ancora deluso; intanto mi approfitto della presente occasione di protestarmi colla maggiore stima,
Suo umil[issi]mo e devot[issi]mo
Serv[ito]re
L. de Sommariva