Pregiatissimo Sig.re Torvarsene
Roma li 29. Xmbe 1825.
Veramente non mi pare cosa conveniente, anzi il vedere che Lei, come questa Mattina mi ha detto, domanda il Conto di ciò che Koch gli ha fatto in genere di quadri, e disegni, mi dimostra essere una ridicolezza, Lei Sigre Torvarsene molto ben conosce, e sà ciocchè Koch gli ha fatto in genere di Quadri, ancora sa, e conosce bene quanto Lei gli ha dato in acconto, per cui, anzi rimetto al suo savio discernimento ciocchè ancora Koch possa meritare per li suoi lavori, e fatiche, facendogli conoscere che Koch non è un gran riccone, nettampoco puo donare, per cui ciocche Lui fa in genere come abbiamo detto, bisogna che ne riceva una competente mercede, molto avendo famiglia, bisogna, e necessita che procuri il bene di questi, del resto Lei ancora conosce da se li quadri, che fatto per Lei, li avesse venduti ad altri vi ci avrebbe ricavato di più, di qualche Lei gli ha dato. Basta, una cosa sola mi dispiace, ed è quella d’essersi Lei disgustato con Koch, spero che non sia niente, del resto rimetto tutto al suo savio discernimento, e sono al pari d’ogni stima
Cassandra Koch.