Venerat.mo Sig.r Cav.e
Vorrà Ella perdonarmi un ardire? Sia persuasa però che è colpevole la sua bontà con me. Io non posso a meno di raccomandarle caldamente il giovinetto Sorbi, perchè non sia compreso nel numero di quest’iniziati, che non potranno godere più delle sue efficaci istruzioni. Sarebbe la massima delle sventure per questo apprendista se gli si togliesse il raggio del sole, che le riscalda, e lo feconda. Io imploro dal suo cuor benefico questa grazia, ed implorandola dal suo cuore creato per la virtù, e per la beneficenza in special modo, io sono certo di ottenerla.
Se i Tabacchi, e le brighe Teatrali me lo avessero permesso sarei venuto a supplicarla in persona; ma il pensiero dell’altrui stemuto [stento], e del pubblico divertimento Carnevalesco m’assorbe tutti i momenti, e mi fà comparire incivile voglia scusarmi, e consolarmi nella grazia implorata, credendomi sempre
Casa 9. Xb.e 1825
D.mo S.o Vo
Giacomo Ferretti.