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Em[inen]za R[everendissi]ma
La ben cognita bontà è retta giustizia dell’ Em[inen]za V[ostra]. R[everendissi]ma. rende coraggioso un vecchio Artista imparziale e giusto ad umiliarle la presente memoria per mezzo della qual è costretto farle segretamente conoscere l’indecente, ed abominevole condotta tenuta dai Sig[no].ri Professori di Architettura nella decisione de’ premi annuali dell’Accademia delle Arti.
Il Sig[no].r Salvi Uomo prepotente, e vuole essere sole, e dispotico sopra tutto ha saputo abbattere, ed annichilire li deboli, e tremolanti Sig[no].ri Professori Camporesi, Bracci, Navona &, quali non hanno saputo fargli fronte, e lo hanno lasciato solo a decidere sopra la sorte degl’infelici Studenti.
L’Annuale dispotismo del Sig[no].r Salvi produce il tristo effetto che uno dei Giovani della particolare sua scuola guadagna sempre il primo premio selza alcun merito, ma bensì per sovercheria, cosa a dire il vero che è contraria alla nostra cattolica Religione, e ad ogni buon senso.
Il Giovane che in questo anno ha conseguito il primo premio punto non ha servito il Programma, è privo affatto di carattere, non è di alcun merito nella composizione, e di più il dettaglio, el la Pianta (del tutto dissimile al disegno) sono opere ben pagate al bravo Pittore Sig[no].r Della Valle, che dello Scrivente sono state ocularmente vedute lavorare alla Casa del sud[dett].o Artista.
Viceversa poi vi sono due disegni di quei che hanno conseguito il secondo premio, ed un terzo disegno affatto non considerato, che non hanno che fare nella più minima parte al primo premiato tanto per la composizione; per il genio, e per la esattezza, e da ciò ben si conosce la sfacciata ingiustizia, e mancanza di lumi nell’arte di chi ne ha fatta la bella decisione.
Dalli fatti di sopra esposti è facile il comprendere qual rammarico abbiano li poveri Giovani sofferto tanto per l’onore quanto per vedere calpestate, ed avvilite le loro fatiche (quali costoro in verità immense pene, e sudori) ed in fine per vedersi con la più nera barbarie togliere quella gloria a Loro giustamente dovuta.
Lo scrivente che solo agisce per amore delle belli arti, e per vedere animati tutti li Studenti di queste rispettosamente si rivolge all’E[minenza]. V[ostra]. R[everendissi]ma. acciò voglia degnarsi di reprimere la baldanza, e l’ingiustizia, e porre un nuovo sistema regolare, compagno all’esistente nell’altra Classe ove fortunatamente vi sono dei Professori di gran merito, e giusti e proibire che più non assista, e decida nell’esame il Professore della Scuola Teorica, ossiachè assistendovi l’inconvenienti, e l’ingiustizie saranno sempre eguali
Mutando sistema seguiteranno li Giovani di merito a concorrere, diversamente non concorreranno che li soli bravi, e prediletti Giovani del Sig[no].r Salvi, e questo frà Loro sceglierà quello più meritevole del premio, ma questo lo scrivente è sicuro non accaderà ben conoscendo li lumi, e cognizioni, di cui è fornita l’Em[inen]za. V[ostra]. R[everendissi]ma.
Che
[bagside: småt skrevet med anden håndskrift og firkantet ramme tegnet af samme hånd]
Defero arissione[?]