AL CHIARISSIMO
SIG. COMMENDATORE
Alberto Thorwaldsen
Le Muse e le Arti con istrettissimo e dolce vincolo sono congiunte; ed all’une, come all’altre, uno stesso Nume preside.
Per questa ragione appunto, Chiarissimo Sig. Commendatore, tenendo Voi in pregio la Poesia, vi piacque far lieta e generosa accoglienza a quest’opera, tosto che venne in luce.
A significazione quindi della sincera e particolar mia riconoscenza; e ad onorare vie più con illustri nomi l’opera stessa, ardisco intitolare a Voi il presente Fasciolo.
E’ il Nome Vostro al certo famoso; dappoichè in tutta Europa si celebrano ed ammirano que’marmi, che il vostro scalpello ha saputo animare e render preziosi. Che se in un genere non foste sempre superiore al sommo Canova; ora ch’Egli non è più, Voi lo siete in ogni genere ed a tutti coloro, che alla scultura con maggior laude si applicano.
Compatite il soverchio mio ardimento, conservatevi lunghi anni alla gloria ed all’utilità delle Belle Arti; e concedete ch’io abbia il vanto di ripetermi con verace gratitudine, e singolare considerazione
V. Dmo. Umo. Obbmo Serv.
LUIGI RASPI