No. 3509 of 10319
Sender Date Recipient
Giovanni Battista Sommariva [+]

Sender’s Location

Firenze

Information on sender

All Illustre ed Egro Signore / Il Sigre Cavre Alberto / Thorvaldsen / consiglre di S. M. il Re di Danimarca / Celebre Scultore / Il Suo Studio / Piazza Barberini / Roma.

23.6.1824 [+]

Dating based on

Dateringen fremgår af brevet.

Bertel Thorvaldsen [+]

Recipient’s Location

Rom

Abstract

The commentary for this letter is not available at the moment.

See Original [Translation]

Signor Cavagliere Amico mio Preziosissimo

Firenze Li 23. Giugno 1824

Conosco il di Lei buon Cuore per me, e quindi temendo ch’Ella sii inquieto sul conto della poca mia Salute allorche partii, mi faccio premura di tranquillizzarLa, dandoLe, subbito arrivato, le mie nuove.
Il viaggio fù buono, e senza inconvenienti, fuorchè del tempo cattivo, e manca di Cavalli a qualche Posta; ma i primi due giorni sofrii moltissimo dai dolori gottosi allo stomaco; Ieri poi mi trovai più solevato, ed alla sera, gionto quì alla mia Villa, potei cominciare a manggiar qualche cosa, che non mi fece male, e dormii tranquillamente; cosicchè spero, che non vi sarà altro a temersi, e fra pochi giorni conterei di portarmi al Lago di Como.
Fui molto contento di essere venuto a Roma. Ebbi dalla di Lei amicizia delle prove decisive del suo interessamento a mio riguardo, per cui ne rimasi pieno di consolazione, e di riconoscenza. Mi sento veramente fortunato nell’ assicurarmi, che frà qualche mese comincierò a possedere una gran parte dell’ insuperabile del di Lei Trionfo; e che entro un anno possederò il resto, e di più aurò il bene inestimabile di aver meco per qualche tempo sul luogo del Trionfo lo stesso esimio Autore di sì grand’ Opera, unitamente all’ amabile, bravissimo nostro Signor Tenerani etc. Questa ridente Speranza mi si presenta all’ imaginazione (come quella, che stà d’avanti al di Lei bel Ritratto a Oglio) e mi consola, e mi mantiene in vita: Ciel faccia, che possa vivere, e star sano fino a tale desiderata epoca; doppo la quale potrò anch’ io dire coll’ Evangelo “et in hoc dimitis Spiritum meum”.
Mille cordiali Saluti agli cari Tenerani, Freund, Bienaimé, Gasparini etc.; ed i miei doveri agli amici, mi favorisca spesso delle tanto bramate sue nuove. Sò la ripugnanza che hà a scrivere, onde non mi dica, che sue sole Parole – Stò bene –, e mi basta. Oppure, se l’ottimo Signor Tenerani, non si sentisse tanta ripugnanza, potrebbe favorirci. Così mi darebbe Esso pure notizie della sua bella Psiche. A proposito di questa Le dirò, che il Signor Girometti mi disse, che gli costerà maggior fatica delle altre opere, e mi domandò, oltre la Pietra dattagli da me, altri 200. Scudi. Qualora vedesse lo stesso Girometti, mi favorisca di dirgli, che mi sono inteso col Signor Marchese Massimi per farmi avere con sicurezza il quasi finito cameo della Cloe, e che quindi potrà intendersi con Esso Souvraintendente delle Poste, che me lo manderà, o direttamente a Milano presso i Banchieri Marietti, o almeno a Bologna, col ricapito a quel Banchiere Bignami, Loro corrispondente.
Lo abbraccia con tutta l’anima
L’affezionatissimo suo amico, e servitore obbligatissimo
C Sommariva

Archival Reference
m9 1824, nr. 51
Last updated 10.05.2011 Print