Preg[iatissi]mo Sig[no]r Cav[alie]re caris[si]mo
Lago di Como li 31. Gennaro 1821.
Ebbi il piacere di riccevere le buone di Lei notizie da codesto Sig. Pestrini, che mi mandò li due primi pezzi, copiati in cameo, del superbo nostro freggio, il quale mi lusingo prenderà ora nuova vita sotto il greco di Lei scalpello. Fui contento di sentirne la sua aprovazione.
Spero aurà Ella ricceuuta altra mia, con cuj la felicitavo del tanto bramato di Lei ritorno, e le marcavo il progetto, di cui non hò ancor perduta la speranza, di fare una corsa a Roma jo stesso per la prossima quaresima.
In questo momento vengo di riccevere una graziosa Lettera de’ degnissimi Signori Commissari Deputati pel Monumento del fù Appiani. Credo ch’jo non potrei dire di più, amatissimo mio Signor Cavaliere, ne saprei far meglio, che di presentargli, come faccio, la stessa Lettera. Temerei di far torto a Lei, ed a Loro, ove volessi agiongere parola di eccitamento, o di raccomandazione su tal proposito. Conosco abbastanza l’aureo di Lei carattere per non aver bisogno, ne dell’uno, ne dell’altra.
Oserei di pregarLa de’ miei doveri presso S.A.R. l’eccellente nostro Signor Principe di Danimarca ? e del buon ministro Sig. Barone de Scobart ? Agradirò moltissimo Loro notizie; sono impaziente di rivedergli.
Mi onori de’ suoi comandi. Mi conservi la sua amicizia, e cordiale interessamento. Mi creda per sempre
Tutto suo affezionatissimo amico e servitore
Conte Sommariva