Signore stimatissimo
Non avendo avuto l’onore d’esser conosciuto da lei che mentre io era ancor fanciullo, potrei temere che ella avesse dimenticato non solamente la mia persona ma anche il mio nome, se questo non fosse stato reso celebre dal mio povere padre che fu un dei dilei piu intimi amici; ed e questa amicizia ch’or mi da l’ardire di farle rimettere queste due righe profittando della venuta a Roma d’un mio ottimo amico il Sig. Abate e Professore Carpentier, a cui la prego di far risposta di viva voce, poiche conoscendo la sua antipatia per lo scrivere lettere e sapendo d’altronde quanto prezioso sia il suo tempo, non ardirei mai esigerne altra.
Allorche mio padre mori ella ne fece la maschera di gesso, suppongo che questa esista ancora nei suoi studj; e gia da lungo tempo desidero averla in mio possesso, se non l’originale, almeno una copia, volendo poi farne fare un busto; quindi la prego umilmente, se pur cio sara possibile, di voler aver la somma bonta di consegnarla al detto Sig. Abate che s’incarichera di farmela ricapitare. Sarei sommamente contento di poter conservare questo unico ricordo tanto di un padre tenerissimo quanto dell’ottimo suo amico.
In secondo luogo vorrei sapere se l’opera di mio padre sulla topografia dell’antica Roma, che gli costo tanto tempo e tanto lavoro, e ancora in casa sua; se il negligentissimo Sig. Brönstedt ha rinunziato affato alla publicazione, e se non vi fosse altro modo di tirar qualche vantaggio di questo manoscritto che per certo conteneva cose utilissime per gli antiquarj.
Lusingandomi che la sorte del figlio di un antico amico potra interressarla le diro che essendo stato abandonato o per meglio dire rigettato dalla Danimarca ove sperava trovare un esistenza tollerabile, mi vidi costretto di aver ricorso alla Francia sempre pronta a sollevar gl’infelici di qualsiasi nazione. Ora sono impiegato in un collegio dell’universita in qualita di professor di Fisica, e credo che a poco a poco potro giungere a qualche posto piu onorifico e piu lucrativo. Sono maritato gia da lunghissimo tempo, e non soltanto padre, ma fra poco saro nonno la maggiore delle mie tre figlie maritata da un anno in qua dovendo partorire il mese venturo.
Scusi Signore, il mio sommo ardire e mi creda
Beauvais ai 12 Agosto 1842
suo umilissimo e devotissimo servitore
F. Zoega
P.S. Suppongo che non fa duopo della mia raccommandazione perche ella permetta al Sig. Abate ed ai signori coi quali egli viaggia il visitare il suo studio.