Caro Amico!
Se forse mi sia Lecito usar di tanto libertà. – Sento bene che l’atto di scrivere due righe al Thorvaldsen non è da se piccola cosa & che si dever portare con tutto rispetto in presenza de quel Alto Genio. Ma mi ricordo della sua bontà – che nel partire di Roma mi ha chiamato nella lingua paterna “ Venn ” e m’inardisco di nuovo scribendolo. Vi prego dunque Signore di accettare colla sua bontà accostumata il piccolo libro che vi rimettera il Sig.r Dottore Thomson.
Eccone l’historia. Essendo io in Padova col Marito siamo andati per vedere le grande cose fatte dal Giotto nella capella della Nunziata ed intanto che lui faceva alcuni abozzi, mi sono occupata a far la descrizione della capella & di ciascheduno dei quadri e del soggetto quivi trattato. Questi Abozzi & queste descrizione sono rimase meco finora. L’Inverno passato essendo io assai debole di salute non ho potuto sortire della mia camera, ne fare da me cosa che sia. Ho pensato dunque di trovarmi qualche occupazione mentale, & pigliando le note che avevo fatta in Padova me ne sono occupata & cosi io parlando ed un Amico nostro scrivendo ho posto in ordine queste pocche notizie di modo che sono un poco più pulite & servono per accompagnare un saggio di questi Abozzi che ha fatto il marito nella Capella istessa & che ora sono inciso in legno. Spero che le troverete de suo gusto – almeno reguardandole pensate à noi.
In questi ultimi giorni abbiamo fatto un poco amicizia col suo compatriote il Direttore Hoyen che e venuto in Inghilterra per vedere le cose che abbiamo in scultura in Pittura &c. Credo che si sia ben piaciuto. Noi amamo in lui il carrattere franco ed aperto. Abiamo parlato molte del Thorvaldsen Pensate se non ci fu caro il vedere un compatriote, non che un Amico del caro Scultore!
Ah perchè non venite in Inghilterra! Venite quest’anno, o non mi troverete. Sono caduta in una debolezza che non permete la minima speranza di riavere salute o forza ben chè ho giorni senza dolore – en [ed] in questi fausti giorni vedo gli amici. Scrivo un poco ed ho molto piacere nei libri – Ma – Voi morendo di dia in dia – ma sempre Alegia Sempre colla speranza in Dio col Amore delle Arti & con più Amore per gli Amici – Venite dunque che posso rivedervi, e in mia Casa – Il Marito vi saluto di tutto di cuore ed io anche
Maria Callcott.
Scritto al 5 Luglio 1835. Kensington Gravelpits
Ho sotto gli occhi il caro desegno colle parole carissime
Hvergang de skuer dette Blad
Tenk paa deres Ven – Albert Thorvaldsen