Rieti Li 25. Agosto 1832.
Rispettabilissimo Sigre. Commre. Pne ed Amco.
Avendo inteso ch’Ella si trovi costì per lieta cagione di Nozze augurate, mi prendo la libertà d’indirizzare a Lei l’Augurio, e il Voto sincero d’ogni consolazione, pregandola di farlo gradire non meno alla gentilissima Sposa, che al Sigre. Colonnello destinato a compierne la meritata felicità. Quindi ad attestarle il mio affettuoso rispetto, mi permetta che io Le faccia offrire per mezzo del mio Amco. Sigre. Glauco Masi tipografo e Librajo alcuni miei Versi inediti tradotti dal Greco di Saffo, non avendo per ora altro in pronto e più adattato alla circostanza faustissima. Si degni di accoglierli come pochi fiori del mio deserto orticello, che si spargono dinanzi ai talami benedetti dal Fidia Europeo; e mi creda quale piene d’altissima ammirazione e d’ossequio profondo, passo a rinnovarmi
Di Vra Eccza
P.S. Pare che i miei gracili Versi su i Classici suoi bassorilievi sieno stati bene accolti dal Pubblico, forse pe dilei auspicj. A me basta per tutta Lode un dilei sorriso. E dinuovo.
Devmo servitor vero obbmo ammirre ed amco.
Angelo Maria Ricci