Stimatissimo Sig:e Cavaliere
La mia aspettativa di vedere arrivare lei Sig:e Cavaliere in Carrara, e’ di avere la fortuna, e’ aquistarmi il merito, e’ di vedere di presenza la pregiatissima di Lei Persona ad ammirare, le Sue sublimi opere state da me’ eseguita in marmo, e come trovandomi quasi al termine di tutti questi lavori, e’ deluso di si bella aspettativa; avanzo questa mia lettera, a Lei Sig:e Cavaliere per dirle che sono contento dell’esecuzione di questi lavori, come dei marmi, meno delle tre grazie, che il mio Fratello Luigi ne restò poco contento non per il lavoro, mà per qualche buschi nelle gambe, e che Lei solo poteva decidere se la fortuna avesse voluto fosse passato di Carrara; mà nulla di meno con prima occasione sarò a spedirli questo lavoro in Roma con il sacrificio anche di perderle qualora non fossero di di Lei sodisfazione, mentre io non penso ad altro che di aquistarmi il merito presso di Lei, e’ di renderlo contento in tutto, e solo in Lei Sig:e Cavaliere mi affido, per avere l’alto onore di continuare a servirlo, e sè si volesse degnare a mandarmi altri Apostoli questo sarebbe il momento favorevole per la buona stagione, e p presto solecitarli.
In oltre sono a farli sapere, che il mio Sovrano Ducca di Modena fù per il primo a visitare il di lei studio, e non poteva saziarsi di ammirare la Maestosita del Salvatore dicendo che e’ la vera imagine del vero Dio, e si compiaceva di vedere si sublimi opere affidate ai suoi suditi per lesecuzione in marmo, tratenendosi a vedere, e rimirare, quando un opera, quando l’altra, da un ora e mezzo, e compiacendosi che il Primo Artista del Mondo orna, e’ onora di si sublimi opere il suo Carrara, e’ che spera che Lei Sig.e Cavaliere continuase a renderli questo splendore.
Mi aprofitto di questa favorevole occasione per contestarli con tutto il rispetto la mia cordiale servitù, mentre in tutto mi confido in Lei Sig:e Cavaliere della sua alta protezione, e pregiattissimi suoi comandi e mi dico a tutta prova il suo affezionato Servitore
di Lei Sig.e Cavaliere
Carrara 27. Aprile 1830
Pietro Bienaimè.