Pregiatissmo: Sigre. Cave.
Pisa 12. Marzo 1828.
Le chiedo scusa del non averle dato riscontro prima d’ora alla gentilissima sua del 2o. Febo. scorso. Il ritardo è stato cagionato da alcuni motivi estranei affatto alla sostanza dell’affare che mi ha procurato il piacere di entrare seco Lei in epistolare corrispondenza, cosicche è superfluò ch’io la trattenga a indicarglieli.
La commissione ha trovato giuste e plausibili le considerazioni da Lei comunicatemi con L’accennata sua Lettera, e trova ben fatto che si eseguiscano costà sotto gli occhi di VS. Illma gl’intagli che debbono servir d’ornato alla effigie dell’illustre defunto, e ciò a seconda di quanto Ella savissimamente riflette sulla riuscita certamente migliore che può aspettarsi da un lavoro fatto sotto la direzione e il modello di tale artista qual’Ella è.
Qua dunque si eseguiranno soltanto, conforme da Lei si propone, le Lastre, le iscrizioni, e tutto quello in somma che Ella vorrà riserbare pei nostri Marmisti; ma converrà sempre che Ella ne favorisca le respettive modanature, con le misure corrispondenti, lo che prego la sua gentilezza a compiacersi di fare al più presto che le sarà possibile. Per economia di posta potrà il piego esser diretto a me, ma con una Contro-sopraccarta = Al Sigr. Pietro Guerci, Ministro della Posta delle Lettere a Pisa =
Quanto al denaro attenderò le ulteriori sue determinazioni, e quindi sarà mio dovere di farla servire a seconda di ciò che verrà da Lei indicato.
Quantunque senza grande indiscretezza, ad un’uomo della sua sorte e sopraccaricato di tante commissioni, non si possa fare insistenza per la sollecitudine di un lavoro in sostanza di piccola entità, mi permetterà, Sigr. Cave: pregiatissimo, di pregarla, a nome ancora dlla nostra Commissione, di voler affrettare quanto più può il lavoro sudo:, atteso ormai col più impaziente desiderio da tutta questa Città, p non dire la tutta la Toscana.
Sono colla più distinta e verace stima
Suo Devo. Obblo. Servitore
Gio. Anguillesi Segrio: della
Commise pel Deposito Vaccà