Stimo Sigr. Cavaliere
Mi prendo la libertà di scrivergli queste due righe (. piena di confusione .) per ringraziarla della Carità che mi fà donandomi dieci Scudi dei venti che ella ebbe la buontà prestarmi il primo 7bre del anno scorzo; quel giorno mi travovo in caso di disperazione per ciò mi presi lordire ricorere al di lei benefico cuore, mà la deplorabile mia situazione non mi a fatta essere puntuale nel forglene l’intera ristituizione, non poso nepuro dirgli che mi comandi se voglio in qualche cosa; che puol fare un infelice quale mi sono, abbondonata da tutti, infra i catolici non de altri che un vechio Amico di mio Padre e la Signora Anna Maria Buti con le amabili di lei Figlie che abbiano compas[s]ione della teribile mia situazione, non ho altra speranza che in Dio che possa ricompenzare i miei Benefatori, ed io non mi scorderò pregare per loro fin che avrò vita, è per non piu atediarla mi do lonore dirmi di lei degnissimo Signore Cavaliere.
Lonedi 2. luglio 1827
Umima ed Obligatma Serva
Clotilde Pochon.