Caris[si]mo Amico Roma al di 30 Agosto
1805
Ricevei una vostra Stimatis[si]ma al di 28 Agos[t]o quale fu portratrice della mede[si]ma il Sig[no]re Carlo, che mi trovò in Letto ed io ero molto inquietata con lui per la tra[s]curagine usatami in tempo di malatia si forte; ma a pena, che lo vidi, che mi portava una vostra Lettera mi svanì la colera ed gli usai tutte la buona grazia, che e possibele.
Amico Caro sapiate, che mi e tornato quello Dolore, che quando voi partiste da Roma io non ero ancora ristabilita come voi sapete ma non e da paragonare come e stato questa volta perche sono stata tre Notte e tre Giorni senza potere parlare ne mangiare perche mi dava la febre e li medicamenti soliti non mi anno giovato a nulla ma Laqua di Cannella li coranodino e bevande di Capomille e fumenti delle sud[dette] capomille; oggi e il primo giorno, che mi sono alsata e spero, che gradirete queste poche rige benche non vi servano di consolazione perche non vi posso mai scrivere, che mi trovo in buona Salute ma Dio dia bene a chi e stato la cagione della mia poca o sio niente Salute, che e stato il mio Caro Marito.
Voglio darvi una nuova, che sono state prese quasi tutte le buone donne d’ piaza de Spagna ed altri siti e si vanno pre[n]dendo a tutta passata dicono, che siano due 200 figuratevi gli giovanotti quanto sono inquietati; adio Caro Amico hò piacere di sentire, che voi state bene vi prego di stare alegro e divertitivi giache vi trovate lontano dalla mia compagnia, che a voi vi serve di noja; pirucca sta benone e ho piacere di vedervi presto e risposta subito e resto salutandovi di vero cuore mi dico
Vostra Amica
Anna Maria Uhden
P.S.
Fatemi il piacere di comprarmi un paijo di forbice d’inchiterra, a dio